
Carota, coltivala in balcone o nell’orto.
Dato il vostro interesse ho chiesto ad Andrea Benini, giardiniere ed agronomo di scrivere questo articolo per aiutarci a capire meglio come possiamo coltivare le nostre carote in balcone.
Non sarebbe fantastico poter mangiare carote fresche appena raccolte?
Partiamo dal nome scientifico che identifica questo tubero: Daucus Carota, in cui Daucus è il genere e carota la specie, appartiene alla famiglia delle apiacee.
La più comune e la più conosciuta è la classica carota di colore arancione, che tutti conosciamo, ma non tutti sanno, che ne esistono di tantissime varietà e colori diversi, che hanno sapori diversi, caratteristiche e contenuti diversi. Perché ad ogni colore, corrispondono, sapori diversi e ricchezza di sostanze nutritive, nutraceutiche diverse.
Possiamo quindi trovare (oltre alla carota arancione), carote viola, nere, rosse, gialle, in più c’è la carota selvatica: bianca.
Vademecum per giovani coltivatori.
Come si fa.
È semplice, le andremo a coltivare in contenitore, per contenitore si intende, un vaso, una fioriera, che vadano a contenere il nostro substrato di coltura. All’interno dei quali, possiamo coltivare un po’ di tutto, in questo caso, prendiamo in esame la carota.
La fioriera quadrata o rettangolare, è il contenitore più idoneo per coltivare su un terrazzo, per una semplice questione di ingombri.
La fioriera deve avere, nel caso della carota, un’altezza minima di 20/25cm (se è maggiore questa dimensione ancora meglio).
Ciò perché la carota, produce una radice fittonante abbastanza lunga, che si sviluppa dall’alto verso il basso e sarà anche una delle parti che andremo a consumare. Una fioriera troppo bassa, provocherebbe la deformazione della radice, mentre è preferibile che abbia la possibilità di svilupparsi ben dritta e non deformata. Riempiremo la nostra fioriera, col substrato di coltura (qui andrebbe fatto un articolo apposito, su come preparare il nostro substrato, quali prodotti utilizzare, e quali caratteristiche deve avere, lo faremo presto), possiamo utilizzare i vari terricci, torbe che troviamo in commercio, in sacchetti di vari formati.
I substrati vengono venduti in sacchetti in cui è specificata l’unità di misura in volume, quindi in lt, per cui troveremo sacchetti da 10- 15- 20 – 25 – 50 – 80 lt per l’hobbista, poi esistono confezioni più grandi per il professionista.
Misuriamo l’interno della nostra fioriera, ne calcoliamo il volume ed otteniamo il valore in lt del substrato necessario per riempire il nostro contenitore. (Esempio classica fioriera in plastica misure: lunghezza 80 cm, larghezza 35 cm, altezza 34 cm . 80x35x34= 95200 cl che corrispondono a circa 95 lt.
Aggiungiamo e misceliamo al substrato acquistato una manciata di concime organico, i migliori sono quelli a base di cuoio torrefatto.
Una volta predisposta la fioriera con all’interno il substrato di coltura (non riempiamo mai fino all’orlo la nostra fioriera lasciamo almeno 2-3 cm di vuoto), dobbiamo, prima inumidire il substrato con un’abbondante irrigazione, quando tutta l’acqua è assorbita dal terreno di coltura, possiamo procedere con la semina dei semi di carota (non si acquistano le piantine, ma i semi, nel caso delle carote).
Il seme è molto piccolo, per cui sicuramente ne semineremo in eccesso molto probabilmente, andrebbe un seme ogni 5 – 8 cm , possiamo decidere di seminare in file ordinate o spargendo i semi in modo irregolare. Una volta seminato, possiamo mettere qualche altro millimetro di terriccio, in modo da coprire i semi (non esagerate, 2-3 mm sono sufficienti) poi dobbiamo irrigare, senza esagerare, perché abbiamo il terreno già umido, e così eviteremo che il seme galleggi e si sposti.
Dobbiamo solo inumidire il terriccio che abbiamo messo dopo la semina. Continuare poi irrigare costantemente quando serve, vedremo le nostre piantine, germogliare, crescere, svilupparsi fino al momento in cui inizieremo a consumare il nostro prodotto, in questo caso carote.
Periodo di semina
Il periodo ideale per la semina fuori serra, va da metà marzo a fine giugno, nei climi più caldi del sud si tende ad anticipare, mentre al nord si posticipa (solo voi conoscete il vostro clima). Io in Romagna le semino a scaglioni da metà marzo in poi, in modo da avere carote disponibili in diversi periodi dell’anno.
Il ciclo colturale può variare, a seconda delle varietà, da 2 a 4 mesi, incide in parte anche il clima, su questo aspetto.
Ma, succederà, che le abbiamo seminate un po’ troppo fitte, che saremo curiosi di assaggiarle (queste fantastiche carote prodotte da noi), per cui qualcuna possiamo raccoglierla, anche prima che giunga a completa maturazione, noteremo (soprattutto per la carota classica arancione), che saranno più tenere e dolci, di colore meno intenso, ottime da gustare crude, una volta raccolte e lavate, è quasi impossibile resistere alla tentazione di addentarle. Ve lo confesso subito, per me verdura e frutta cruda, appena raccolta, è ciò che preferisco in assoluto. Spessissimo, non la consumo a tavola, ma direttamente dal frutteto o dall’orto (se possibile).
Così facendo, facciamo un diradamento naturale, senza buttare nulla, per cui le rimanenti piantine, crescono con a disposizione uno spazio maggiore, prolunghiamo il periodo di raccolta e quindi disponibilità del prodotto, abbassiamo il rischio di avere troppo prodotto a disposizione in un periodo troppo concentrato, anche a livello sensoriale, proveremo un’esperienza nuova di gustare questa radice a vari stadi di maturazione. Se succede di avere un eccesso di prodotto, rispetto ai nostri consumi, possiamo sempre regalarlo ad amici e vicini, li stupiremo sicuramente, magari anche in loro, si sviluppa la passione di coltivarsi le proprie verdure in autonomia.
Accessori
Possiamo scegliere, di proteggere il nostro orticello in fioriera, con della pellicola trasparente o tessuto non tessuto TNT 17-25 gr/mq.
Questa operazione, ci permette di poter anticipare la semina primaverile, mantiene il substrato umido più a lungo, limitando l’avapo traspirazione, proteggerà le piccole piantine germogliate dagli agenti atmosferici. Si crea praticamente una piccola serra. Se vogliamo avvantaggiarci con questa pratica, è bene lasciare almeno 5 cm, fra il piano del substrato e il bordo alto, della fioriera. Toglieremo questa protezione, quando le foglioline delle piantine andranno a toccare il nostro telo protettivo. Ricordiamoci a questo proposito, che la pellicola trasparente tende ad ustionare le foglie se ne viene a contatto, mentre il tessuto non tessuto non provoca nessun problema. Per cui il TNT lo possiamo lasciare più a lungo, mentre con la pellicola potremmo vedere le piantine germogliare e crescere. Si può anche mettere, inizialmente la pellicola, che andrà sostituita col tessuto non tessuto, prima che le foglioline vengano a contatto con la pellicola.
Materiale Necessario
• Contenitore, fioriera, vaso
• Substrato di coltura, terriccio, torba, humus, compost, lapillo vulcanico, pomice ecc
• Concime organico
• Seme carote
• Pellicola, tessuto non tessuto TNT
• Acqua per irrigare
Grazie ad Andrea Benini per queste preziose informazioni.